IL LEGAME AFFETTIVO CON IL CIBO
Quando racconto alle persone che mi occupo di fotografia del cibo, spesso tendono a ricondurla alla sola fotografia commerciale di prodotti o di pubblicità.
Ma il bello di quest'arte visiva è che ci dona la possibilità di raccontare qualsiasi cosa, l'unico limite siamo noi.
Ecco perché aldilà del lavoro, con i miei scatti cerco di riprodurre una situazione, un ricordo celato che ritorni alla mente.
Il bello è che quando guardiamo un'immagine che tende a raccontare qualcosa, rievoca ricordi differenti in ognuno di noi nonostante la foto sia la stessa...e da qui la magia, dentro uno scatto c'è un intero mondo di emozioni che vengono fuori grazie ai nostri occhi; ecco perché quando leggo o sento di persone che davanti ad immagini straordinarie non si emozionano o dicono di non percepire alcunché, ribadisco che sono loro a non aver ancora sbloccato le proprie emozioni. Le foto sono lì appese e incorniciate, tra le pagine di un libro o in mezzo a mille post, sta a noi rendersene conto.
Questa che vedete è una riproduzione in studio di una mattina d'estate come è sempre stata per me, per il mio vissuto.
Guardando questa immagine odoro l'acre sentore dei pomodori non ancora maturi, sento il frinire delle cicale che sono tipiche di un'estate assolata in campagna e riporto la mia mente alle mattine di fine scuola, dove tutto era incantato e ci si emozionava davvero con poco. Il cibo e la fotografia possono essere un matrimonio perfetto per far riaffiorare i nostri ricordi più belli e suscitare in noi forti emozioni; abbiamo tutti un legame affettivo con il cibo, basta solo andarlo a ritrovare.